Cos'è la battaglia della neretva?

La Battaglia della Neretva (Caso Bianco V)

La Battaglia della Neretva, nota anche come Quinta Offensiva Antipartigiana o Caso Bianco V, fu una delle più significative battaglie della seconda guerra mondiale combattute sul territorio della ex Jugoslavia. Si svolse tra gennaio e aprile 1943 e vide contrapposti i partigiani jugoslavi (guidati da Josip Broz Tito) alle forze dell'Asse, composte principalmente da truppe tedesche, italiane, croate (Ustasha e Domobrani) e cetnici collaborazionisti.

Contesto: L'obiettivo principale dell'operazione era distruggere il nucleo centrale delle forze partigiane in Jugoslavia e catturare o uccidere Tito stesso. L'operazione faceva parte di una più ampia strategia dell'Asse per stabilizzare i Balcani e prevenire un'ulteriore espansione dell'influenza partigiana.

Svolgimento: Le forze dell'Asse lanciarono un'offensiva concentrica, stringendo i partigiani in una sacca intorno al fiume Neretva. I partigiani, in inferiorità numerica e con un gran numero di feriti e profughi civili al seguito, si trovarono in una situazione disperata.

La strategia di Tito: Tito adottò una strategia audace e ingannevole. Ordinò la distruzione di tutti i ponti sul fiume Neretva, facendo credere al nemico di prepararsi a una battaglia difensiva. Invece, costruì ponti di fortuna di notte e, sotto il fuoco nemico, riuscì ad attraversare il fiume e sfondare le linee nemiche.

Il significato dell'inganno: L'inganno fu cruciale per il successo partigiano. L'Asse, convinta di una battaglia difensiva, si concentrò sull'attacco frontale, permettendo ai partigiani di manovrare e contrattaccare in punti più vulnerabili.

Conseguenze: Nonostante le pesanti perdite, i partigiani riuscirono a sfuggire all'accerchiamento e a contrattaccare. La battaglia, sebbene non una vittoria militare decisiva, fu una vittoria strategica e propagandistica per i partigiani. Dimostrò la loro resilienza, la loro capacità di adattamento e la leadership di Tito, rafforzando la loro posizione come principale forza di resistenza in Jugoslavia e aumentando il loro prestigio agli occhi degli Alleati. Fallì inoltre l'obiettivo di distruggere il nucleo delle forze partigiane. La battaglia della Neretva consolidò la figura di Tito come leader indiscusso della resistenza jugoslava.